Se fino a pochi decenni fa la nichelatura era esclusivamente praticata tramite l’utilizzo di elettricità, negli ultimi anni la nichelatura chimica si è imposta come la principale tecnica di fosfatazione delle leghe metalliche. Rispetto alla nichelatura elettrolitica c’è un vantaggio chiave: la copertura totale del materiale trattato con il nichel, anche negli anfratti altrimenti irraggiungibili. In questo modo diventa possibile trattare anche componenti delicate e complesse, garantendo risultati sempre ottimali.
Nichelatura: il trattamento di componenti delicate
Andare a coprire ogni anfratto, creando un rivestimento omogeneo, come è reso appunto possibile dalla nichelatura chimica, è sicuramente cruciale per l’industria tradizionale. Apre le porte al trattamento di componenti particolari e delicate come quelle in uso nell’industria informatica. Essendo un trattamento privo di stress viene infatti impiegato per realizzare i dischi rigidi e i circuiti, parti essenziali di ogni computer o strumento elettronico.
Trattamento di componenti complesse
Se la parte da trattare è complessa, come nel caso di componenti utilizzate nell’industria automotive ma anche strumenti misti che andranno a ospitare parti elettriche, è importante garantire l’omogeneità del trattamento. Si pensi a un albero di trasmissione o a una valvola per l’estrazione del petrolio: lo stress a cui sono sottoposti questi oggetti è notevole e il rischio di corrosione o danni meccanici è tale da comprometterne il funzionamento. In casi come questi si procede sempre per nichelatura chimica.
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